I medici richiamati in servizio non potranno più cumulare il proprio stipendio con la pensione, ma dovranno necessariamente scegliere fra uno dei due
Sta per terminare, per un incomprensibile disegno politico, la luna di miele tra Asl e medici pensionati in ordine agli incarichi attribuiti causa Covid. Dal 1° gennaio 2022 infatti i medici richiamati alle armi non potranno più cumulare il proprio stipendio con la pensione, ma dovranno necessariamente scegliere fra uno dei due; e fatta eccezione per il piccolo numero di coloro che hanno svolto attività marginali, maturando pensioni inadeguate, finiranno per la maggior parte con l’abbandonare gli incarichi, destrutturando il sistema proprio mentre, con la quarta ondata Covid in atto, ce ne sarebbe stato più bisogno.
Chi è affetto da patologie gravi e validanti potrà beneficiare delle prestazioni di sostegno senza dover attendere l’esito della valutazione sulla propria condizione da parte della commissione Inps
Il contributo che si versa è fiscalmente detraibile dalle imposte al 19% fino a circa 1.300 euro l’anno
Emilio Croce: "Il Consiglio di amministrazione, anche per quest’anno, ha scelto di riconoscere l’integrale rivalutazione Istat delle prestazioni"
Durigon: "Interverremo ancora sull’indicizzazione degli assegni: non è giusto dare la stessa inflazione a tutti, meglio sostenere le pensioni basse"
Il contributo che si versa è fiscalmente detraibile dalle imposte al 19% fino a circa 1.300 euro l’anno
Emilio Croce: "Il Consiglio di amministrazione, anche per quest’anno, ha scelto di riconoscere l’integrale rivalutazione Istat delle prestazioni"
Durigon: "Interverremo ancora sull’indicizzazione degli assegni: non è giusto dare la stessa inflazione a tutti, meglio sostenere le pensioni basse"
Molti sanitari hanno una posizione presso la Gestione Separata dell’Inps, dove sono indirizzati i contributi dei medici con contratto di formazione specialistica, oltre a quelli di coloro che proseguono la carriera universitaria
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